Quando penso a Tabuk e a come è nato nella mia testa, mi emoziono sempre.
Voglio raccontarlo perchè mi fa piacere condividere questa mia sensazione.
Ero sulla spiaggia, in un luogo che mi ha visto crescere.
Beatamente sdraiata sul lettino, guardavo il mare ed il sole che piano piano stava per andare a dormire. Quella leggera brezza che fa tanto bene al nostro desiderio di pace (almeno al mio, sicuramente!), rendeva quel momento quasi perfetto.
Comunque, a parte la mia beatitudine marina, intorno a me bambini, ragazzi e persone varie trascorrevano tranquilli un normalissimo pomeriggio d'Agosto sulla spiaggia.
Io guardavo il mare e la sua riva, con la musica nelle orecchie (la musica non manca mai nei miei momenti più importanti, infatti quando disegno è sempre presente!)
Ad un tratto quasi dal niente comparve questo omino che portava un lunghissimo filo al quale erano attaccati degli aquiloni.
Non era la prima volta, certo, che lo vedevo ma in quel momento lo guardai in una maniera completamente diversa.
Camminava sulla riva del mare ed avanzava in controluce. Ne vedevo, quindi, la sagoma scura, ma al tempo stesso così rassicurante!
Ai miei occhi sembrava che i suoi piedi non toccassero la sabbia. Mi appariva leggero e quasi magico.
E mi si accese un'idea.
Tornata a casa, quasi senza rendermene conto, incominciai a scrivere la sua storia e lo feci talmente di getto da terminarla in un niente.
I nomi dei personaggi, i loro caratteri mi uscivano così facilmente come se li avessi conosciuti da sempre!
Alla fine, nel rileggerla non cambiai nulla.
E poi, la stessa medesima cosa successe con i disegni.
Il volto di Tabuk, i suoi aquiloni presero vita dalla mia matita con una naturalezza incredibile!
Ecco qua! Così è nato Tabuk e così ho pensato di raccontarlo.
D'altronde le cose belle vanno condivise, io la penso in questo modo.
Naturalmente Tabuk è sempre pronto a diventare amico di chiunque voglia incontrarlo ed a regalare, a chiunque lo voglia, sogni straordinari!